sopravvissuta alla prima settimana di scuola così... ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏
Ciao Jekoo!
Ciao Mamma Sopravvissuta, Questa non è una lettera ma un bollettino di guerra.
Non sto scherzando, non siamo nemmeno ad una settimana dall'inizio scuola e sto già rimpiangendo le litigate per il secchiello ed il rastrello! Perché non siamo mai realmente preparate a questi momenti?
Non mento. La realtà che ho vissuto in questa settimana: Il primo giorno di scuola tutto sembra filar liscio, tuo figlio si sveglia in orario, merenda preparata, i libri con pellicola colorata pronti per l'uso, zainetto personalizzato pronto e tutto etichettato con nome. Un battaglione pronto all'assalto.
Basta il terzo giorno, in cui riporti tuo figlio a casa in lacrime, cambi dispersi, calzini decimati, gruppo classe già saturo di deleghe e lamentele, per farti capire che il primo giorno di scuola è solo un assaggio.
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Ora ti dico le 3 verità sul perché noi genitori la viviamo così:
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1. Non piangerà il primo giorno… ma il terzo!
Pensavi che il difficile fosse lasciarli all’entrata? Macché, lì c’è quasi entusiasmo e selfie davanti al portone! È dal terzo giorno che scopri il vero significato della parola “adattamento”: lacrimoni a caso, strane giustificazioni (“la merenda non aveva la forma giusta!”), e la certezza che le ferie non sono abbastanza lunghe per ricaricarsi davvero.
2. Il cambio con etichetta diventa leggenda
Spendi una notte ad etichettare con sticker colorati e sei convinta che almeno quello tornerà a casa. Spoiler: finirà comunque disperso nel Triangolo delle Bermuda insieme ad almeno 3 portacolori e due borracce d'acqua. E la domanda arriverà puntuale: “Ma il cambio di Mario dov’è?” Nessuno lo sa. Nemmeno Mario.
3. La maestra? Troppo giovane per avere già così tanta pazienza. La guardi e pensi: “Ma davvero regge 20 o 30 bambini urlanti tutto il giorno senza battere ciglio?” Sospetti abbia superpoteri o qualche trucco segreto che nessuna guida per mamme ti ha mai confessato. E sì, la tentazione di chiederle che crema antistress usi è forte.
Ecco perché ogni tanto l’unico vero alleato è la solidarietà tra genitori – e il fatto che, da Infants, abbiamo pensato a soluzioni che semplificano la logistica:
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E finalmente riduci gli imprevisti dal “non trovo più nulla nello zaino”!
Ti lascio con una certezza: tra gruppi WhatsApp che si infiammano, puzzle di cambi dispersi e capricci vari, siamo tutte sulla stessa barca. E, come sempre, con una risata tutto passa meglio.
Un abbraccio conspiratorio, Daniela
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