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Ciao Jekoo
(Questa newsletter è declinata al femminile perché questa volta l’argomento è decisamente femminile, non voglio escludere nessuno)
Sono a casa DI NUOVO col covid, in uno stato di semi reclusione che mi sta regalando un po’ di riposo dopo un mese folle in giro per l’Italia.
L’annuale tour che ci porta in giro per l’Italia a scoprire i musei si è chiuso e io ho ancora addosso l’allegria delle piazze che ho visitato, la bellezza delle città e il calore con cui sono stata accolta.
Più di 2.500 persone ci hanno accompagnato in questa avventura sommergendoci di affetto e di cibo.
Tornare a casa non è stato semplice.
Il tour dei musei anche quest’anno mi ha insegnato che:
- L'Italia è meravigliosa
- Fare comunicazione sulla cultura è complicato ma al contempo sfidante
- Fritto è meglio, SEMPRE.
Tu ti chiederai perché io mi ostini a portare questo costosissimo carrozzone in giro per i musei anziché andare, chessò, nelle spiagge.
Ho una risposta che è un po’ un pippone ma visto che me la sono preparata per giustificare la spesa al mio direttore generale vorrei propinarla pure a te.
Io sono sensibile al dibattito intorno al corpo delle donne.
Sono anche stufa che in qualsiasi contesto una donna si ponga dovrà portare come elemento di quel contesto anche il suo corpo.
In qualsiasi dibattito, conferenza, talk io vada non sono mai semplicemente Cristina Fogazzi, founder e CEO di Veralab sono anche una donna grassa o magra, truccata bene o male, vestita bene o male, invecchiata bene o male.
Lo stesso trattamento non è mai riservato agli uomini che fanno le stesse cose che faccio io.
Chi si preoccupa della taglia o del vestito del CEO uomo di un’azienda? NESSUNO
E così io, tu, e tutte le altre donne viviamo in questa perenne ossessione per il nostro corpo e per quello delle altre.
Ci scrutiamo, ci sezioniamo, ci facciamo a pezzettini piccoli piccoli che vengono catalogati come più o meno conformi ad uno standard.
Come possiamo spostare questa lente perennemente puntata ad ingrandire ogni nostro piccolo poro?
SEMPLICEMENTE SPOSTANDOLA
Io non sono la mia pancetta o le mie labbra carnose o i miei capelli a caschetto.
O meglio
Io sono anche questo.
Ma sono soprattutto la mia passione per l’arte, per i tramonti, per la musica commerciale da teenager.
Io sono la mia voce sempre troppo alta e il mio gesticolare scomposto, la camminata protesa in avanti e l’occhio indipendente che si chiude quando sono stanca.
Io cerco di portarti nei musei per spostare quella lente che ti punti spesso addosso da sola, lo fai tu e lo faccio pure io e cercare di accendere passioni.
La bellezza è fuori e tutto intorno a noi e si manifesta davvero in tantissimi modi così diversi da rendere ridicolo relegarla a una questione di misure del corpo o in grana della pelle.
Cosa sei tu Jekoo?
Facciamo un esercizio di pensiero collettivo su COSA siamo oltre i nostri corpi e i nostri vestiti e il nostro essere schiacciate in catalogazioni stupide.
Rompiamo noi per prime gli schemi.
Ma per romperli occorre costruire nuovi schemi.
E che ciascuno si costruisca il suo.
Io cerco di aprire gli occhi sul bello per svincolarlo dall’ossessivo associarlo al nostro corpo.
Ora, non so se ha senso questa sbrodolata ma il mio direttore generale se l’è bevuta e mi ha dato il budget quindi ha funzionato 😉
Domenica, il 19 giugno, compio 48 anni.
Fa impressione pure a me.
Ne avevo 36 l’altro ieri.
Adesso invece il mio corpo cambia, le mestruazioni fanno i capricci, tutto sballonzola e all’orizzonte si intravede lei.
LA MENOPAUSA.
La sto prendendo bene?
No, ma ci sto lavorando.
È un lavoro continuo cercare di avere risposte emotive adeguate ai casini della vita. In questo caso pure ai casini del giro vita.
(grazie Ryan, ne avevo bisogno)
Vorrei fare una gigantesca festa ma sono troppo stanca perfino per festeggiare quindi ho pensato più ad un regalo per tutt*
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Così te la metti a sostegno di Cristina, tizia in crisi che ti scrive mensilmente pipponi.
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HO FINITO?
Sì, direi che ho finito.
Ti abbraccio e ti lascio con Ryan che mangia la pizza.
Essendo uomo può mangiare carboidrati.
un abbraccio
Cristina
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